giovedì 1 maggio 2008

Maggio: mese di Maria

Guardando Lei, noi riconosciamo l’altezza e la bellezza del progetto di Dio per ogni uomo: diventare santi e immacolati nell’amore, ad immagine del nostro Creatore.


San Pio X

(…) Ma se il cinquantesimo anniversario dell’atto Pontificio per il quale fu dichiarata senza macchia la Concezione di Maria, deve provocare nel seno del popolo cristiano ardente entusiasmo, la ragione è soprattutto nella necessità che abbiamo esposta nella Nostra precedente Enciclica. Noi vogliamo dire di "tutto restaurare in Gesù Cristo". Poiché chi non accetta che non vi è strada più sicura né più facile se non quella di Maria, per la quale gli uomini possono arrivare fino a Cristo e ottenere mediante Gesù Cristo questa perfetta adozione filiale che rende santi e senza macchia allo sguardo di Dio?

(Lettera Enciclica Ad diem laetissimum)


Giovanni Paolo II

(…) Nel disegno salvifico della Santissima Trinità il mistero dell’incarnazione costituisce il compimento sovrabbondante della promessa fatta da Dio agli uomini, dopo il peccato originale, dopo quel primo peccato i cui effetti gravano su tutta la storia dell’uomo sulla terra (cf. Gen 3,15). Ecco, viene al mondo un Figlio, la "stirpe della donna", che sconfiggerà il male del peccato alle sue stesse radici: "Schiaccerà la testa del serpente". Come risulta dalle parole del protoevangelo, la vittoria del Figlio della donna non avverrà senza una dura lotta, che deve attraversare tutta la storia umana. "L’inimicizia", annunciata all’inizio, viene confermata nell’Apocalisse, il libro delle realtà ultime della Chiesa e del mondo, dove torna di nuovo il segno della "donna", questa volta "vestita di sole" (Ap 12,1).
 Maria, Madre del Verbo incarnato, viene collocata al centro stesso di quella inimicizia, di quella lotta che accompagna la storia dell’umanità sulla terra e la storia stessa della salvezza. In questo posto ella, che appartiene agli "umili e poveri del Signore", porta in sé, come nessun altro tra gli esseri umani, quella "gloria della grazia" che il Padre "ci ha dato nel suo Figlio diletto", e questa grazia determina la straordinaria grandezza e bellezza di tutto il suo essere. Maria rimane così davanti a Dio, e anche davanti a tutta l’umanità, come il segno immutabile ed inviolabile dell’elezione da parte di Dio, di cui parla la Lettera paolina: "In Cristo ci ha scelti prima della creazione del mondo... predestinandoci a essere suoi figli adottivi" (Ef 1,4.5). Questa elezione è più potente di ogni esperienza del male e del peccato, di tutta quella "inimicizia", da cui è segnata la storia dell’uomo. In questa storia Maria rimane un segno di sicura speranza.

(Lettera Enciclica Redemptoris Mater)


Benedetto XVI

(…) Per giungere a Gesù, luce vera, sole che ha dissipato tutte le tenebre della storia, abbiamo bisogno di luci vicine a noi, persone umane che riflettono la luce di Cristo e illuminano così la strada da percorrere. E quale persona è più luminosa di Maria? Chi può essere per noi stella di speranza meglio di lei, aurora che ha annunciato il giorno della salvezza? (cfr Enc. Spe salvi, 49). Per questo la liturgia ci fa celebrare oggi, in prossimità del Natale, la festa solenne dell’Immacolata Concezione di Maria: il mistero della grazia di Dio che ha avvolto fin dal primo istante della sua esistenza la creatura destinata a diventare la Madre del Redentore, preservandola dal contagio del peccato originale. Guardando Lei, noi riconosciamo l’altezza e la bellezza del progetto di Dio per ogni uomo: diventare santi e immacolati nell’amore (cfr Ef 1,4), ad immagine del nostro Creatore.

(Angelus, 8 Dicembre 2007)

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