lunedì 1 giugno 2009

Una virtù cardinale: la fortezza

“Morrò sul campo di battaglia, con l’arma in pugno!”


Parole di una Santa
dichiarata da Giovanni Paolo II “Dottore della Chiesa universale”:
Santa Teresina del Bambino Gesù,
morta a soli 24 anni nel Carmelo di Lisieux, in Francia.

Vorrei percorrere la terra, predicare il tuo nome, e piantare sul suolo infedele la tua Croce gloriosa. (...) Sento la vocazione di Guerriero, di Sacerdote, di Apostolo, di Dottore, di Martire; insomma, sento il bisogno, il desiderio di compiere per te, Gesù, tutte le opere più eroiche.

Sento nella mia anima il coraggio di un Crociato, di uno Zuavo Pontificio; vorrei morire su un campo di battaglia per la difesa della Chiesa. (...)

O mio sposo divino, morrò nelle tue braccia cantando, sul campo di battaglia, con l’arma in pugno! (...)

Oh, no, non avrei avuto paura di andare in guerra. Per esempio, ai tempi delle crociate, con quale felicità sarei partita per combattere gli eretici.

(Therèse et Lisieux, Ed. du Cerf, 1991, p. 272, Pierre Descouvemont e Helmut Nils Loose)


Perché è tramontata la Cristianità?
 Fra i tanti motivi, è perché i cristiani hanno smarrito la loro fibra.
 Blanditi da un certo “buonismo”, si sono dimenticati che
“la vita dell’uomo sulla terra è una battaglia” (Giobbe, 7, 1).
 Anzi, la stessa parola “battaglia” riesce ormai molesta a tanti di loro,
 quasi fosse una bestemmia.
 Non si parla che di “pace”... Ma quale pace? Quella che dà Gesù o quella che offre il mondo?
 Basiamoci sul sentire dei grandi santi della Chiesa.
 Purtroppo, spesso i loro scritti al riguardo sono trascurati se non addirittura occultati.


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