martedì 11 agosto 2009

La soave intimità cerimoniosa di una piazzetta di Venezia

Il Campo Santa Maria Formosa a Venezia suscita nell’osservatore una prima impressione di intimità.



La disposizione delle case intorno alla piazzetta sembra denotare una sorta di fratellanza fra di loro, come sorelle adagiate una sull’altra. Le persone che vi si trovano conducono una vita alquanto soave, intima, simile a quella delle case. La loro intimità è, però, molto cerimoniosa. Qui non vi è spazio per volgarità come, ad esempio, uscire di casa in vestaglia. Vi si percepisce una specie di calma raffinata, figlia della tradizione. Ogni elemento rivela un’arte raffinata, distillata in secoli di buon gusto.


La facciata del palazzo a destra è proprio bella, ad un tempo piccola e molto pomposa. Possiamo immaginare l’imponente stemma nobiliare sul portone.

 In fondo c’è la chiesa, molto graziosa soprattutto per la sua torre, che è molto elegante. I disegni della torre sono belli, molto armonici, distinti. A mio parere, la piazza sarebbe monca senza il pozzo.

Verrebbe a mancare una sorta di centro psicologico che dà un senso all’insieme. Senza il pozzo, la piazza diverrebbe una spianata sconfinata. Da notare, la presenza di persone che chiaramente appartengono al popolino. E dove esiste il popolino c’è il calore umano. Possiamo quasi dire che il popolino rappresenta l’elemento “calorifico” delle relazioni umane. Una società senza popolino diventa inumana! Ebbene, in questa piazza vi sono alcune cose che indicano la presenza del popolino.


Ad esempio, il camino della piccola casa a sinistra. Posso perfino immaginare un tipico veneziano che canta mentre lo pulisce, poi interrompe il lavoro e se ne va a consumare un bel pranzo. Tutto questo mi sembra molto pittoresco!

A forza di guardare questa piazzetta, si finisce col formasi un’idea dell’insieme, come una nota dominante che ne sintetizza gli svariati elementi.
Secondo me, questo è un valore dello spirito. In questo caso, direi che è una nota di soave intimità cerimoniosa, di un’intimità spirituale piena di armonia e di distinzione, che costituisce una componente dell’anima veneziana.

(Plinio Corrêa de Oliveira - "Catolicismo", Maggio 1961)

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