giovedì 25 febbraio 2010

La lotta della Chiesa nell'Impero romano. Dalle catacombe a Costantino. Le prime eresie. (Parte IV)

Commissione di studio ispirata al pensiero di Plinio Corrêa de Oliveira
La storia e i suoi grandi personaggi - Capitolo III


  
La lotta della Chiesa contro le eresie durante i primi tre secoli.

Nello stesso tempo in cui la Chiesa affrontava le grandi persecuzioni dell'Impero Romano, essa dovette sostenere una lotta ancora più tremenda contro le eresie che fin dall'epoca degli Apostoli cercarono di infiltrarsi nel suo seno.

Nozione generale dello gnosticismo.
 

L'orgoglio può portare l'uomo a rivoltarsi contro la superiorità stessa di Dio Creatore. Prima di arrivare a questo estremo egli può aprire la sua anima all'idea di essere un frammento dello stesso Dio e, pertanto, al pensiero che fra Dio e lui non c'è alcuna differenza di natura. Da questo pensiero può anche nascere il panteismo, teoria secondo la quale Dio e il mondo sono le stessa cosa.


Cristo Re dell’Universo

Ma l'orgoglio può anche portare l'uomo ad odiare tutte le diseguaglianze esistenti nell'universo creato. Egli percepisce che vi sono esseri superiori a lui e odia tutto questo. Allora l'uomo orgoglioso elabora la seguente teoria: tutti gli esseri creati che egli vede sono cattivi e l'universo é cattivo e tutta la natura é cattiva: in questo modo egli riesce a negare le diseguaglianze che pesano sul suo orgoglio. Questa concezione sfocia nel dualismo, teoria per cui la natura sarebbe stata creata da un dio malvagio o sarebbe una emanazione di questo dio malvagio. Nello stesso tempo l'uomo orgoglioso proclama che nel suo interiore, nell'interno del suo corpo, c'è uno spirito buono, che sarebbe un'emanazione del dio buono. Da questo ricava la tesi secondo cui l'universo materiale, tutti gli esseri che vi sono nella terra e nello stesso corpo umano sono cattivi ed emanazioni del dio malvagio, mentre lo spirito che si trova nell'interiore dell'uomo sarebbe buono ed opera di un dio buono. In questo modo può disporre di una visione del mondo che soddisfi il suo orgoglio. Se da una parte egli si rende uguale a dio, dall'altra egli rifiuta tutte le superiorità che ci sono nella terra e che gravano sul suo orgoglio. In particolare modo egli rifiuta ogni legge, ogni morale e ogni autorità, perché tutto questo appartiene o deriva dall'universo materiale, opera del dio malvagio.

Abbiamo così l'orgoglio che porta l'uomo a una concezione contemporaneamente panteista e dualista. Col panteismo l'uomo si mette su uno stesso piano di uguaglianza con Dio, col dualismo egli immagina un dio malvagio in lotta col dio buono, allo scopo di spiegare questo universo così pieno di diseguaglianze che egli odia a causa dell'orgoglio.

Nella grande varietà di queste concezioni l'uomo rifiuta anche la creazione poiché la verità, il dogma della creazione del mondo e della creazione dell'uomo stabiliscono una superiorità assoluta di Dio Creatore sull'uomo, mero frutto della Sua bontà.


Allegoria delle passioni sregolate (Dorè)

Oltre a quanto sopra, tali concezioni soddisfano la sensualità, la quale insieme all'orgoglio genera tutti i mali, poiché affermando che la materia é cattiva l'uomo afferma implicitamente che il suo corpo é necessariamente cattivo e che pertanto tutte le passioni disordinate sono la conseguenza necessaria della sua stessa natura e come tali non passibili di proibizione da parte di nessuna legge morale.

Affermando che l'universo creato é il prodotto di un dio malvagio l'uomo rifiuta tutto l'ordine della creazione e, pertanto, rifiuta la legge morale, che é una conseguenza e un prodotto dell'ordine stabilito nell'universo dal suo Creatore.

Questo insieme di errori generati dai vizi umani e potenziati dal demonio avevano lanciato il mondo antico fra un numero incalcolabile di erronee e pessime concezioni filosofiche e religiose.

Le verità insegnate da Gesù Cristo eliminavano radicalmente tutti questi errori. Però l'accettazione piena di queste verità richiedeva l'esercizio limpido della virtù dell'umiltà e della purezza.
A causa di ciò, fin dall'inizio della Chiesa, cattolici infedeli, mossi dall'orgoglio e dall'impurità, diedero ascolto a concezioni che ripetevano quegli errori e, fin dai tempi di San Pietro, sorsero degli eresiarchi (ovverosia degli uomini che diffondevano dottrine opposte alla Verità evangelica), i quali mescolavano concetti esistenti nella filosofia greca o nelle religioni pagane orientali (soprattutto persiane), con una verniciatura presa dal Vangelo. Sorsero così, durante i primi tre secoli, un gran numero di eresie, le quali ripetevano nei loro elementi fondamentali quella visione del mondo, quella "weltanschaung", frutto dell'orgoglio e dell'impurità, cui si accennava più sopra.

Gli adepti di tali eresie opponevano alla Verità Cattolica una scienza propria, una scienza che essi dicevano essere superiore. Da questo concetto deriva il nome di gnosi, parola greca che vuol dire scienza o conoscenza, con la quale essi qualificavano le loro dottrine.

Pertanto la gnosi é la visione del mondo, elaborata dall'uomo ed ispirata dal demonio, utile alla costruzione di un mondo conforme alle proprie passioni. La gnosi, nella sua formulazione più estrema (ma semplice), conduce al satanismo, a causa del fatto che la divinità creatrice del mondo, creatrice della materia e creatrice della legge morale, é l'unica vera. Odiare questo Dio, chiamarlo principio del male e voler adorare un dio opposto a Lui, nella realtà può essere soltanto l'adorazione del demonio.
Per poter più facilmente trascinare le anime a questo eccesso di satanismo, dai primi secoli ad oggi la gnosi si é travestita con innumerevoli formule ed eresie senza distruggere, ovviamente, il suo fondamento che resta comune a tutte e i cui tratti principali abbiamo già visto.

Ad esempio una delle eresie del I secolo, detta dei nicolaiti, ammetteva la comunanza delle donne e si distingueva per dei costumi mostruosi: gli eretici si giustificavano con la malvagità della carne. Ma anche l'eresia di Montano, facendo ugualmente appello alla malvagità della carne, prescriveva una morale estremamente severa, digiuni severissimi, la condanna delle seconde nozze, la possibilità per le mogli di abbandonare il marito col pretesto di una vocazione più alta, ecc. Si trattava di eresie che cercavano di attrarre le anime più carnali (la prima) o quelle più superbe (la seconda) per gettarle in un abisso comune.

Segnaliamo anche l'eresia degli ofiti, nome che deriva da una parola greca la quale designa il serpente. Essi insegnavano che il creatore del mondo, che é cattivo, cercava di privare gli uomini della conoscenza del vero dio, e che per impedire questo piano del principio del male intervenne il serpente, essendo esso l'intermediario fra il dio buono e l'umanità: da questo gli ofiti vedevano nel serpente la sapienza incarnata. Come sappiamo la storia della caduta dell'uomo é esattamente inversa. A questa setta, poi, si riallacciano varie scuole: i cainiti consideravano gli empi menzionati nell'Antico Testamento, primo fra tutti Caino, come i veri uomini spirituali e come i martiri della verità. Ad ogni modo, la più pericolosa di tutte le eresie dei primi secoli fu il manicheismo, fondata da Manés, nel III secolo.

L'impero cristiano. Dall’editto di Milano a Teodosio.

A partire dall'editto di Milano dell'epoca costantiniana, vediamo la rapida decadenza del paganesimo e il progressivo trionfo del cristianesimo.

All'inizio del IV secolo, la religione cristiana é già, salvo le eccezioni, la religione degli imperatori. A poco a poco essa tende a diventare (e diventerà realmente sotto Teodosio il Grande), la religione di Stato.

Il paganesimo, che con l'aiuto degli imperatori aveva cercato di schiacciare la Chiesa per ben 300 anni, non aveva più né linfa vitale, né vigore, difendendosi malamente e senza forze. La reazione principale del paganesimo ebbe luogo sotto l'imperatore Giuliano l'Apostata. Essa terminò senza risultato né continuazione, di modo che, quando i successori di Giuliano riprenderanno la politica ostile al paganesimo, potranno in breve dargli il colpo finale.

Le grandi eresie nell'impero cristiano.


S. Atanasio, oppositore di Ario

A sua volta il demonio suscitò grandi eresie che in questo periodo agitarono terribilmente la Chiesa. Esse attaccarono di volta in volta il dogma della Ss.ma Trinità o quelli su Nostro Signore Gesù Cristo. Le più terribili furono:

  • L'arianesimo, il quale negava che il Verbo, la Seconda Persona della Ss.ma Trinità, fosse uguale al Padre, la Prima Persona. Questa eresia, che fu la più diffusa di tutte, fu condannata dal Concilio di Nicea ed ebbe il suo grande avversario nell'incomparabile persona di Sant'Atanasio.
  • Il nestorianesimo, predicata dal Patriarca di Costantinopoli, Nestorio, affermava che in Gesù Cristo vi sono due persone: l'una divina e l'altra umana. La Vergine Ss.ma, essendo madre della persona umana, non sarebbe perciò la Madre di Dio. Contro questa eresia il Concilio di Efeso (sec. V) definì che Gesù Cristo possiede due nature, divina e umana, ma solo una persona, cioè la persona del Verbo Incarnato. Maria Ss.ma, essendo Madre di una Persona che é Dio, é pertanto Madre di Dio.
  • Il monofisismo, o eutichianesimo, eresia insegnata da Eutiche, archimandrita (cioè superiore di un convento) a Costantinopoli, il quale, col pretesto di combattere contro l'eresia precedente (l'eresia di Nestorio), cadde in una eresia opposta. Infatti, affermando l'unità della natura di Cristo, finiva col sostenere che la natura umana era stata in Lui come assorbita dalla natura divina, come una goccia d'acqua nel mare. Ecco il perché del nome monofisismo, che significa eresia sostenente la presenza di una sola natura in Cristo.
Queste eresie, nel momento in cui venivano condannate dalla Chiesa e combattute dai grandi santi, si travestivano in semi eresie, assumendo una terminologia confusa per poter più facilmente ingannare senza essere scoperte, e perdere così le anime dei fedeli.

continua...


Come per il cristiano non esiste una filosofia a sé stante,
così non esiste per lui neppure una Storia puramente umana...
la Storia rappresenta il grande palcoscenico sul quale si dispiega nella sua interezza
l'importanza dell'elemento soprannaturale,
sia quando la docilità dei popoli alla fede consente a tale elemento di prevalere
sulle tendenze basse e perverse presenti nelle nazioni come negli individui,
sia quando esso si indebolisce e sembra sparire a causa del cattivo uso della libertà umana
che porterebbe al suicidio degli imperi...
 
(Dom Prosper Gueranger O.S.B., Abate di Solesmes)
 

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