domenica 25 agosto 2013

La vera Unione Europea che i giovani cattolici auspicano


“Questa è la vera Unione Europea – esclamava un giovane fiammingo nel suo discorso di chiusura – laddove centinaia di giovani possono pregare insieme in latino e cantare le canzoni tradizionali dei rispettivi paesi, in spirito di fratellanza e di reciproca ammirazione, siamo in presenza di qualcosa che supera qualsiasi apparato burocratico e che ci unisce alla base. Questa è la vera civiltà cristiana europea”.


In effetti, c’erano giovani dall’Irlanda, Scozia, Inghilterra, Francia, Portogallo, Spagna, Italia, Belgio, Germania, Paesi Bassi, Austria, Ungheria, Slovacchia, Croazia, Lettonia e Lituania, senza contare i polacchi, che facevano da padroni di casa. Completava il quadro un piccolo drappello di americani, brasiliani, ecuadoriani, argentini e colombiani. La lingua ufficiale era ovviamente l’inglese. Ma in realtà comunicavamo in ciò che qualcuno ha definito scherzosamente il “giovanese”, vale a dire la lingua dell’entusiasmo tra giovani della scuola di Plinio Corrêa de Oliveira che lottano insieme per la civiltà cristiana, qualcosa che unisce molto di più che non l’appartenenza a un determinato gruppo etnico o linguistico.

Il tema quest’anno è stato “Ritorno all’Ordine: unica soluzione alla crisi attuale”, titolo di un libro recentemente pubblicato dalla TFP americana. Il volume raccoglie le conclusioni della “Commissione di Studi Americani” che, sotto l’egida del prof. Plinio Corrêa de Oliveira, si è riunita per dieci anni per analizzare il fallimento dell’attuale modello rivoluzionario di società e il conseguente bisogno di tornare a una società organica tradizionale, ispirata alla dottrina cattolica. 

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