giovedì 1 maggio 2014

La Marcia per la Vita di Palermo ha vinto pioggia, vento e indifferenza

La forte pioggia, incessante e pesante, non ha scoraggiato il “popolo della vita” che anche quest’anno ha attraversato allegramente il centro cittadino di Palermo a sostegno dei principi non negoziabili tra i quali spicca il diritto alla vita. Sì, flagellato dalla pioggia ma allegramente, sulle note della Primavera di Vivaldi.

Apriva il corteo un passeggino vuoto con un cartello “Volevo esserci anch’io”, a ricordo dei sei milioni di italiani che non sono venuti alla vita da quando è in vigore la legge 194 che ha legalizzato l’aborto. Poi una folla di bimbi riparati sotto i teloni sostenuti dai genitori facevano sentire la loro presenza gridando i “propri” slogan oltre a quelli della marcia. E ancora gli scout, il gonfalone del comune di Palermo, sacerdoti cattolici e pastori evangelici, e il variopinto mondo delle 70 associazioni che hanno aderito alla Marcia per la Vita, costellato di striscioni, ombrelli aperti, palloncini e cartelli multicolori.




Generazione Voglio Vivere, come ogni anno, ha partecipato all'evento siciliano con sostenitori e amici, distribuendo per l'occasione l'ultimo numero della Rivista e la petizione a favore dell'obiezione di coscienza che rischia d'essere seriamente compresso nella nuova versione del Codice Deontologico dei Medici il cui testo dovrebbe essere licenziato a fine primavera.

La folla, prossima alle duemila unità, ha così raggiunto Piazza Verdi, dove Lea, una splendida mamma di 10 figli, ha testimoniato della gioia che ha riempito la sua attività di madre e di moglie. Ha parlato della sua rinuncia necessaria ad accudire i figli ad un ottimo lavoro ben retribuito, e di alcune problematiche mediche che hanno accompagnato le sue gravidanze e la sua vita. E ancora: dei medici che a volte volevano indurla ad abortire e della sua determinazione a difendere la vita. Ha taciuto pudicamente dei tanti sacrifici perché in lei la nota dominante è la gioia di essersi consacrata allo splendido ruolo di mamma (una parola che taluni vorrebbero sostituire con “genitore n…”) nell’assenza quasi totale di sostegni ed incentivi da parte delle pubbliche amministrazioni. Una gioia testimoniata dalla presenza del marito e dei figli che le facevano corona intorno.


A marcia conclusa, nella vicina chiesa di S.Ignazio, stracolma di un popolo bagnato, è stata celebrata la S. Messa dai sacerdoti partecipanti al corteo. L’omelia è stata un autentica lectio: dalla resurrezione di Lazzaro al gender, alla società liquida e ai danni collaterali di Bauman. E nonostante l’ora ormai tarda e l’umidità che impregnava i presenti non è fuggito nessuno; anzi…la lode a Dio si è levata maestosa sulle note dell’organo e dei canti, in un clima di grande concentrazione, suggellando così una giornata spesa nella difesa della vita, ma anche di una “promozione della famiglia sempre più oggetto di approssimative valutazioni socio-culturali e di una non adeguata attenzione politica da parte della classe dirigente”, come ha trasmesso il card. Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, nel suo messaggio ai manifestanti.

(Tratto dal sito Generazione Voglio Vivere – 7 Aprile 2014)

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