sabato 26 marzo 2016

La Croce, vessillo di battaglia (fine)


Nel 1714, San Luigi Maria Grignion da Montfort scrisse la
«Lettera circolare agli Amici della Croce»,
indirizzata ai membri di un’associazione laicale di Nantes di cui era ispiratore.

“Siate fortemente uniti nello spirito e nel cuore. Tale vostra unione è di molto più salda e più temibile contro il mondo e l’inferno, di quanto non lo siano, per i nemici di uno Stato, le forze esterne di una nazione compatta. I demoni si uniscono per perdervi; voi unitevi per abbatterli”.
Questo brano mi piace tanto, perché ha un senso profondissimo di saggezza e di realtà.

San Luigi dice così: se gli Amici della Croce saranno fortemente uniti da un’unione delle menti e dei cuori – cioè un’unione di princìpi, di spirito e di volontà – tale unione sarà infinitamente più forte e più formidabile contro il mondo e il demonio, come lo sarebbe uno Stato che, dovendo affrontare nemici i esterni, lo facesse meglio in modo compattato anziché per mezzo di singole persone.
Questo santo è vissuto tra la fine del regno di Luigi XIV e i primi anni della Reggenza di Filippo d’Orléans. L’Europa era spesso in guerra, e quindi l’immagine di una nazione che invade militarmente un’altra era molto familiare. Tutti avevano chiara l’idea di un regno ben unito che invade un altro, come l’espressione stessa del pericolo. Quindi, san Luigi prende quest’immagine per affermare un principio, che mi è immensamente gradito.
Possiamo immaginare il nemico come un Regno con un re seduto su un trono di fumo attorniato da una corte orribile: è Satana con i suoi seguaci.
Immaginate, dall’altra parte, un regno dove alcune persone si riuniscono e fanno insieme un atto di amore intenso, di riparazione importante e di consacrazione incondizionata alla Madonna, con tutta la loro anima, mosse da una grande grazia. Io sostengo che questo atto determinerebbe, ipso facto, un contraccolpo sul Regno del demonio: la sua potenza si offuscherebbe, il suo potere di comunicazione con i propri seguaci diminuirebbe, i suoi stessi seguaci avrebbero più difficoltà a comprenderlo e a eseguire i suoi ordini.
Questo accadrebbe a causa di due tipi di fenomeni: in primo luogo un fattore soprannaturale, infinitamente più prezioso di quello naturale, e cioè la comunione dei santi. Quando alcune anime si consacrano davvero alla Madonna, che ha potere su tutte le cose, diminuisce la capacità del demonio di fare il male. Un tale atto di amore a Dio, per mezzo della Madonna, confonde il demonio.
I Salmi parlano frequentemente della confusione. Dobbiamo chiedere a Dio di confondere gli avversari, cioè di offuscare la loro visione, affinché non sappiano cosa fare. Dobbiamo chiederGli di far cadere sugli avversari la maledizione della confusione.
Ecco dunque il fattore soprannaturale: la comunione dei santi, per cui le riparazioni e le azioni generose dei buoni pesano sulla bilancia per eliminare o ridurre il peso dei peccati.
Vi è anche un fattore naturale. La società umana può essere paragonata a una rete radiofonica o televisiva. Qui, dove mi trovo, passano tutti i suoni del mondo. Se io avessi un ricevitore abbastanza potente, potrei raccogliere il rumore di una foglia morta che il vento sta muovendo in una piazza in Australia. Il fatto che io non percepisca questo suono non vuol dire che non giunga a me.
Lo stesso accade con la società umana. Vi sono tanti fenomeni che producono un certo effetto su di me. Vi è una sorta di “porosità universale” della società umana, un fatto naturale per cui tutto ciò che accade nelle anime finisce per incidere su tutte le altre anime, anche se non se ne accorgono.
Qualcuno potrebbe obiettare: “Ma Lei non si rende conto che sta dicendo una sciocchezza, una fantasia?”. Rispondo: è vero che questo sembra andare contro il buon senso. Allo stesso modo come, prima che esistesse la radio, andava contro il buon senso dire che con una piccola scatola io avrei potuto contattare tutti i paesi del mondo. Tanta gente avrebbe riso, ritenendo che era contro il buon senso. Poi, quando il fatto si è avverato, questa stessa gente è rimasta basita. Se è così, per quanto riguarda un fenomeno naturale, perché non può succedere lo stesso con un fenomeno spirituale?
Il principio che affermo è questo: quando alcuni si uniscono, in un’unione come dev'essere - attorno alla Croce di Nostro Signore Gesù Cristo, che è il punto di unione per eccellenza, avendo ai Suoi piedi la Madonna, dalla quale scendono tutte le grazie - queste grazie passano attraverso di Lei a tutta l’umanità.
Così, cinque anime perfettamente unite attorno alla Croce possono vibrare un colpo terribile al cuore del covo del demonio. Ed è per questo che io sostengo che quando Sant’Ignazio riunì i primi discepoli a Parigi, nella cripta di Montmartre, con lo scopo di formare la Compagnia, questa unione di anime causò un contraccolpo nei covi dei calvinisti e dei luterani. Fu un fatto naturale che vibrò un duro colpo a ciò che l’avversario aveva di più essenziale.
Il senso più profondo dell’apostolato: unirsi intorno a un ideale
Ecco, allora, il senso più profondo dell’apostolato degli Amici della Croce: la presenza di anime entusiaste intorno a un ideale, e unite attorno ad esso nel massimo grado e modo in cui possano essere unite. Anche se fossero cinque handicappati, ricoverati in un ospedale e disprezzati da tutti, la loro unione sarebbe un evento importante nella lotta tra la Rivoluzione e la Contro-Rivoluzione.
Chi non ha questo in mente, anche nei suoi connotati meramente naturali, non capisce la lotta fra la Rivoluzione e la Contro-Rivoluzione.
Ecco l’enorme potenziale che abbiamo. Noi siamo stati chiamati ad unirci. Anche se il mondo ci dovesse eventualmente negare ogni mezzo di azione, possediamo questo potere semplicemente grazie alla nostra unione. Se fossimo, per esempio, prigionieri nella Lubyanka, uniti in questo grado staremmo combattendo il nemico in modo straordinario.
Un piccolo gruppo di amici fortemente uniti alla Croce di Nostro Signore Gesù Cristo è come un esercito che sta marciando vittoriosamente per sconfiggere l’avversario.
Nostro Signore dice che il Regno dei cieli è dentro di noi. Non mi ritengo un esperto in esegesi, ma ho l’impressione che il corollario di questa affermazione di Gesù sia: la nostra vittoria è dentro di noi. Dunque, siamo ciò che dobbiamo essere, e la nostra vittoria sarà quasi automatica. Essere ciò che si deve essere è molto più importante di qualsiasi altra cosa.
La grande battaglia, invisibile e superiore, degli Amici della Croce
In altre occasioni, mi è già capitato di fare il commento seguente: tutti gli storiografi sono unanimi nel considerare la riforma del Carmelo fatta da Santa Teresa come uno dei fattori dominanti della Controriforma [del secolo XVI]. Persino gli storiografi laicisti, che non credono alla comunione dei santi e studiano esclusivamente i fattori naturali, lo affermano pure.
Dal punto di vista prettamente naturale, fondare un Ordine contemplativo sembrerebbe un errore strategico madornale, perché toglierebbe dalla vita attiva quelle religiose che potrebbero essere impegnate in cause concrete, come ad esempio la lotta contro i protestanti. Invece, stanno rinchiuse dietro a una griglia e costrette a mantenere il silenzio…Qualcuno potrebbe anche dire che costituisce quasi un tradimento a favore del protestantesimo.
Quindi, anche gli storici laicisti, che negano il soprannaturale e non credono alla comunione dei santi, riconoscono, in modo confuso ma molto reale, l’importanza della riforma carmelitana di Santa Teresa di Gesù. Questo perché, cinque monache Carmelitane, “seppellite” in un Carmelo, possono vibrare colpi che scompigliano l’esercito del male. Infatti, quanto maggiore sarà il loro amore a Dio e il loro odio al male, tanto più forti saranno i colpi vibrati contro l’avversario.
Tuttavia anche dalla parte del male vi sono fenomeni di questo genere.
Questa è la grande battaglia, invisibile e superiore, degli Amici della Croce: da una parte, gli Amici della Città di Dio, che portano l’amore a Dio al punto di dimenticarsi di se stessi; dall’altra, gli amici del godimento, del piacere e della soddisfazione, che portano l’amore di sé stessi al punto di dimenticare l’amore a Dio.
Vedete che è la lotta fra due coalizioni contrarie, che vincono prima di tutto per l’intensità dei loro rispettivi amori. Questo è l’aspetto statico della lotta fra il Bene e il Male, molto più importante dell’aspetto dinamico.
“Gli avari si associano e trafficano per arricchirsi d’oro e d’argento; voi lavorate insieme per conquistare i tesori dell’eternità racchiusi nella Croce. I libertini si uniscono per divertirsi; voi unitevi per soffrire!”.
In queste righe San Luigi di Montfort parla di un’azione che non è un’azione esterna. L’avaro raccoglie, non agisce fuori. È il contrario dell’amore di Dio, che è “avaro” con le cose dell’eternità. I suoi tesori sono rinchiusi nella Croce, non è ancora l’azione esterna.
Egli mostra in sèguito uno scontro entusiasmante. Se vi sono così tante persone che si riuniscono per divertirsi, noi dobbiamo vincere questa coalizione di libertini! In quale modo? Solo con la sofferenza? No, la sofferenza in unione con gli altri Amici della Croce. Ecco un punto centrale nella dottrina sulla Croce. È necessario formare questo blocco, questa unione! Questo è il maggior colpo che possiamo vibrare all’avversario.
Confesso che questo tratto di S. Luigi Grignion contiene il fondo delle mie opinioni sull’apostolato, ma proprio il fondo dei fondi. In questo consiste l’aspetto di gran lunga più efficace della lotta fra la Rivoluzione e la Contro-Rivoluzione.
Plinio Corrêa de Oliveira
(Fine)

(Brani tratti da una serie di sedici riunioni per soci e cooperatori della TFP brasiliana, nel 1967)





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