martedì 19 aprile 2016

Violenta o "pacifica"... è comunque una invasione!

Monsignor Tadeusz Pieronek,
Vescovo e già segretario della Conferenza episcopale polacca

Sbagliato distinguere tra "Islam buono" e "Islam cattivo"

"L’Occidente, da molta parte degli islamici, è visto come nemico e questo abbiamo il dovere di considerarlo. (...) per tanti di loro eravamo e siamo infedeli da sottomettere.


"Non credo che sia corretto fare la distinzione tra Islam buono e Islam cattivo. L’Islam si basa sul Corano, un testo nel quale la violenza esiste ed è contemplata. Semmai esistono singoli islamici buoni e cattivi come dappertutto. Questo non elimina il mio giudizio sul Corano che è la base dell’Islam, siamo al cospetto di un libro nel quale si predica la sottomissione degli altri con la forza, tra i quali ci sono i cristiani.

"Io credo che ci sia un rischio di islamizzazione nel continente europeo, una sorta di invasione insidiosa da non sottovalutare. Mentre gli islamici pregano cinque volte al giorno e sono costanti nella loro fede, i cristiani, meglio l’Europa, ha smarrito le sue radici e non ha il coraggio di manifestare in pubblico la fede e di testimoniarla nella vita di ogni giorno. Viviamo come se Dio non esistessei Dieci Comandamenti sono ignorati alla pari del catechismo  e ciascuno si fa la sua verità. Dio è il grande assente del momento.

"Come dicevo, corriamo il rischio dell'islamizzazione. Noi per loro siamo degli infedeli. Non escludo affatto che dietro questi enormi flussi migratori si nasconda un piano studiato per cancellare le origini e la identità del continente europeo, un piano gradito e probabilmente promosso da grandi potenze e dalla finanza.

"L’ accoglienza e la solidarietà sono valori cristiani da coltivare e non possiamo negare questo a chi soffre. (...) Tuttavia occorre controllare i flussi migratori in modo responsabile. Chi è in grado di escludere che tra i migranti non si nascondano anche terroristi? Allora, bisogna avere cautela nell’accogliere e senso di responsabilità, usare criterio.

[Sulla lavanda dei piedi alle donne] "Io non la faccio, resto fedele alla tradizione. Su questi punti dico: possiamo lanciare, senza volerlo, messaggi  sbagliati. Per certi cambiamenti occorre tempo e senso di responsabilità; ci ripensino.  Potrebbe leggersi una simile prassi come sottomissione cristiana. Non possiamo cambiare per cercare consensi o popolarità”.

Brani di un'intervista a lafedequotidiana.it - 26/3/2016

(I grassetti sono nostri)

Vedi pure:

Don Bosco e l'Islam




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